In occasione dell’inaugurazione dell’801° Anno Accademico e per la ricorrenza degli 800 anni dell’Università di Padova (1222 – 2022), è stata dedicata un’opera d’arte in onore di Galileo Galilei.
Considerato il Padre della Scienza moderna, dal 1592 fino al 1610 ha avuto la cattedra di matematica, geometria e astronomia presso l’Università di Padova ed è proprio in questo periodo che cominciò a studiare la teoria copernicana del moto planetario, abiurata poi pubblicamente sotto costrizione della Santa Inquisizione.
Da qui, “L’abiura di Galileo Galilei”, il nome dell’opera d’arte di Emilio Isgrò, artista e scrittore italiano che ha dedicato la sua opera, suddivisa in due diversi atti, allo scienziato italiano.
Per l’installazione del primo atto dell’opera, il mappamondo in granito al centro del chiostro del Palazzo universitario, è entrata in azione una minigru Jekko.
L’opera artistica, composta di due sculture, è stata installata nella sede universitaria di Padova.
Il primo atto, dal titolo “Eppur si muove”, è stato posizionato al centro del chiostro di Palazzo del Bo. Si compone di un grande mappamondo in granito i cui continenti sono definiti da cancellature nere.
Il secondo atto, invece, dal titolo “Chissà se si muove davvero”, propone un grande libro posizionato nella Sala dei Quaranta, le cui righe sono state censurate. L’artista ha voluto ricordare il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, che, pubblicato nel 1632, fu la causa definitiva della condanna di Galileo Galilei all’abiura.
L’incarico è stato portato a termine in breve tempo dallo staff di NMG Italia, azienda veronese specializzata nel Noleggio Gru Elettriche e nell’Industrial Relocation.
Con la sua SPX650 è riuscita a passare il centro di Padova e a posizionare l’opera passando prima dall’intrinseca entrata delimitata dal fitto colonnato di Palazzo Bo e a gestire poi la delicata posa di tutto il materiale necessario all’installazione dell’opera.
Dopo un primo passaggio all’interno del chiostro con le casse contenenti i materiali, posizionate verticalmente per passare attraverso le colonne, si sono successivamente dedicati alla collocazione della base d’appoggio e al posizionamento delle due parti semisferiche di granito che componevano la scultura.
Le misure compatte di SPX650 e la capacità massima di 5 tonnellate hanno permesso di portare a termine il lavoro con precisione e in velocità.
Crediti: Università degli Studi di Padova: https://www.unipd.it/news/abiura-galileo-isgro