C’è chi vede il mondo solo in bianco o nero, e guarda il bicchiere sempre e soltanto mezzo pieno o mezzo vuoto. Ma al di là degli estremi ci sono infinite possibilità alternative. Ecco, l’anima della nuova SPX1280 sta tutta qui: al di là dei limiti c’è un mondo senza limiti. L’operatore diventa come il pittore che non ha solo due o tre colori sulla sua tavolozza, ma tutti quelli dell’arcobaleno, creando infinite combinazioni e sfumature.
Dall’arte alla realtà di cantiere il passo sembra fuori portata, ma è il principio che conta e tutto diventa più semplice. La SPX1280 accoglie tecnologie di nuova generazione per sfruttare al massimo i concetti di stabilità e sollevamento.
Tutto questo si traduce in semplicità e versatilità per offrire agli operatori una nuova esperienza d’uso e infinite configurazioni di lavoro, portando all’estremo il concetto stesso di performance. Osservando le caratteristiche e le prestazioni della nuova SPX1280 sembrano ormai passati anni luce dalla sua predecessora, la SPX1275 che, dopo anni di onorato servizio, cede ora il passo all’ultima nata in casa Jekko.
Questa macchina è davvero un foglio bianco per l’operatore che ha dinnanzi a sé infinite possibilità di configurazione da sfruttare con grande semplicità, anche grazie a un’interfaccia utente completamente rivoluzionata – sostiene Mauro Tonon, Export Sales Manager di Jekko – La SPX1280 ha una capacità massima di sollevamento di 8 tonnellate e raggiunge i 26,6 m di altezza con jib idraulico installato. In base al peso proprio, alle dimensioni e all’area di stabilizzazione è decisamente la macchina con il rendimento più elevato nel suo settore. Non poteva inoltre mancare la possibilità di lavorare in modalità pick & carry di due ton a 360°, marchio di fabbrica Jekko.
La tecnologia che governa la nuova SPX1280 cambia completamente l’approccio con cui l’operatore può gestire le situazioni operative. Se in passato le configurazioni che consentivano di operare in stabilità erano estremamente limitate, condizionando le dinamiche di lavoro, ora grazie ad un mix che comprende sistema di stabilizzazione, sensoristica, software e una nuova interfaccia utente le situazioni di lavoro diventano illimitate. Al cuore di tutto il nuovo sistema di stabilizzazione che consente alla macchina di adattarsi a tutti gli ambienti di lavoro e il consolidato jib idraulico a tre sfili che può essere messo a riposo sia sotto che a lato del braccio principale.
Il sistema di stabilizzazione della SPX1280 tiene conto di numerosi fattori per determinare le condizioni operative possibili. A seconda dell’angolo di apertura e dell’estensione degli stabilizzatori, oltre all’eventuale impiego della zavorra, il software è in grado di determinare in tempo reale la capacità massima di sollevamento in un determinato punto. In passato tutto questo era estremamente limitato, poiché non era possibile considerare estensioni parziali degli stabilizzatori e nemmeno angolature intermedie tra 0 e 45°. Cambiano anche i livelli di stabilizzazione, che passano da quattro a sette, e anche la loro rappresentazione a livello di interfaccia, ora più semplice e intuitiva.
Il nuovo sistema idraulico rende i movimenti della gru più fluidi e precisi, dando una sensazione di maggior feeling e controllo all’operatore. Un impianto di distribuzione perfezionato, completamente comandato elettronicamente, che consente nuove funzionalità come la possibilità di estendere il jib in contemporanea al sollevamento, maggiore fluidità e potenza ai cingoli, possibilità di lavorare in contemporanea con quattro funzioni.
Il motore diesel da 19 kW della SPX1280 impiega una pompa a portata variabile che aumenta l’efficienza dell’intero sistema, sfruttando al meglio la potenza del motore a seconda del tipo di manovra. Tutto questo si traduce in un incremento delle performance e dell’affidabilità e in una sostanziale riduzione dei consumi. Il nuovo motore (Stage V, Tier 4 Final) rispetta inoltre la direttiva europea del 2019 sulle emissioni.
La SPX1280 è azionata tramite un nuovo radiocomando pensato per essere user-friendly, con software sviluppato internamente da Jekko. Sono selezionabili cinque diverse configurazioni: pick & carry, gru, stabilizzatori, traverse e traslazione. Un unico radiocomando per accendere, configurare e manovrare macchina e accessori: non più comandi a bordo macchina quindi, è tutto nelle mani dell’operatore.
In un mercato in continuo sviluppo come quello del sollevamento, la nuova SPX1280 rappresenta un’importante evoluzione e sposta in avanti il confine dell’innovazione tecnologica.
Come la SPX1275, anche la SPX1280 trova impiego in caso di altezze e carichi elevati, nella posa del vetro, nelle manutenzioni e nei montaggi industriali, nell’edilizia, ma è soprattutto quando si effettuano sollevamenti in aree ristrette che si può apprezzare al meglio la sua versatilità.
Abbiamo ricevuto ordini che coprono tutto il 2019 e il primo quadrimestre del 2020. Il budget produttivo complessivo di questo modello per l’anno prossimo è di almeno 40 unità – spiega Tonon – In aggiunta ai nostri tradizionali mercati, numerose richieste provengono anche dall’area del centro Europa, dagli Stati Uniti, dal Medio Oriente e dalla Cina.
• Dimensioni: 5730 x 1450 x 2040 mm
• Area di stabilità: 4600 x 4600 mm
• Capacità massima di sollevamento: 8000 kg
• Peso: 7000 kg (esclusi optional) + 1500 kg zavorra
• Motore: diesel D1105-E4B + motore elettrico mono o trifase
• Altezza massima (con jib idraulico e tre sfili): 26,6 m
• Sbraccio massimo (con jib idraulico e tre sfili): 20 m
• Rotazione: 360° continua