Press Releases: News and press reviews from our world | Jekko

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06/09/2018
Leggera e potente: la nuova JF365
Dopo il successo della JF545 arriva sul mercato il nuovo modello ancora più competitivo, performante e leggero grazie all’assenza della zavorra La spinta innovativa e rivoluzionaria di Jekko non si ferma e dopo il successo di vendita della JF545, arriva sul mercato la nuova JF365. Un modello che riprendere il concept della “sorella maggiore” ma rilancia la sfida sul piano delle performance, della compattezza, delle molteplici possibilità di applicazione e della versatilità. La JF365 rappresenta un’ulteriore evoluzione della specie: è ancora più competitiva in termini di compattezza e prestazioni grazie all’assenza della zavorra. Dopo il successo della JF545– spiega Alberto Franceschini, Sales Manager di Jekko –abbiamo deciso di tenere lo stesso format e le stesse configurazioni, sostituendo l’elemento gru con una delle macchine più vendute di Fassi, la F365 che lavora con le stesse modalità della 545 ma senza zavorra amovibile, il che si traduce in dimensioni e peso ridotti, a parità di performance. Il peso contenuto e la sua compattezza, permettono alla JF365 di operare in spazi ristretti come i centri storici, nei settori industriali, per la posa in aree ristrette di cantiere o in particolari situazioni di sollevamento sotto parete perché la rotazione avviene all’interno della sagoma della macchina, senza l’ingombro della zavorra. La JF365 dispone di un piano fisso con una capacità di appoggio di 3 tonnellate. Ha le stesse opzioni della JF545: Il radiocomando proporzionale, l’attivazione idraulica per accessori, il controllo di stabilità con infinite possibilità di stabilizzazione, 1 jib di dimensioni inferiori e pesi ridotti che permette di installare una piattaforma anche sul braccio principale.   VAI ALLA PAGINA PRODOTTO   Varietà di utilizzo La JF365 è una gru che può lavorare in orizzontale, verticale, sorpassare, aggirare, impiegare il gancio oppure il verricello. È inoltre possibile utilizzare un manipolatore per vetri o una piattaforma idraulica da 3 persone in caso di utilizzo su doppia articolazione e un cestello da 2 persone in caso di sfruttamento del jib, per quote fino a 29 metri. L’attivazione idraulica sul Jib permette di installare qualsiasi optional aggiuntivo. Super accessibilità in spazi ristretti Il concetto di fondo è portare a livello terra quello che solitamente è impiegato su camion. Questo significa avere un potenziale di accessibilità e riduzione degli ingombri con importante impatto favorevole sulle logistiche. Diventa quindi possibile trasportare e impiegare una gru articolata in tutte quelle aree non accessibili da un camion come: aree industriali, spazi ristretti, centri storici angusti, parchi cintati ecc. Infinite possibilità di sollevamento Jekko ha sviluppato un software che permette di stabilizzare la gru con infinite combinazioni. Ogni stabilizzatore può essere stabilizzato a piacere in termini di angolazione ed estensione. Tenuto conto della posizione degli stabilizzatori e della conseguente linea di ribaltamento, viene automaticamente calcolato uno dei quattro “stability level”, dove 1 è il livello minimo di stabilità e 5 il massimo, in riferimento a quattro differenti classi di pressione Una gru – un operatore La gru può essere gestita interamente da un solo operatore grazie all’utilizzo del radiocomando che è di fatto un prolungamento della macchina sempre a portata di mano. Questo permette all’operatore di eseguire in totale autonomia tutte le operazioni: accensione/spegnimento, movimentazione della gru, stabilizzazione, integrazione del jib. Motore: sia diesel che elettrico La JF365 dispone sia di un motore Diesel Kubota da 55 kw, sia di un motore elettrico trifase da 13 kw. L’operatore, a seconda delle situazioni e delle esigenze, può facilmente switchare da una soluzione all’altra con una notevole flessibilità d’impiego, per uso sia interno che esterno. Vantaggio competitivo Una gru così versatile trova impiego nei contesti più disparati: situazioni particolari di sollevamento, posa in aree ristrette di cantiere (travi, soppalchi, vetro, impianti di climatizzazione, ecc.)  o industriali (macchinari di varie dimensioni), manutenzioni, service. Può essere una macchina perfetta per le ditte specializzate nel sollevamento a integrazione della gamma già esistente di gru articolate su camion e city crane, ma anche per le società specializzate nel noleggio a caldo e a freddo. Può essere ideale per chi è specializzato in nicchie operative, con esigenze elevate ed estremamente particolari, ma più in generale per tutti coloro che vogliono sfruttare i vantaggi tipici di una gru articolata in ambienti inaccessibili per i camion. In generale il mercato richiede sempre la macchina più piccola a parità di sollevamento per ovvi motivi in termini di economia di costo, potenzialità, logistiche, manutenzione e semplicità d’uso. La nuova JF365 è nata proprio per questo. Porteremo questa gru sul mercato tedesco, scandinavo e in generale del centro Europa, senza naturalmente trascurare l’Italia – spiega Franceschini -. La JF365, e ancora prima la JF545, sono gru che ci riempiono di orgoglio perché a livello industriale siamo stati noi i primi a portare questa rivoluzione sul mercato e oggi molti brand del settore del cingolato stanno seguendo le nostre orme. Significa che abbiamo intrapreso la strada giusta, ovviamente nel segno del Made in Italy.   Caratteristiche JEKKO JF365 Dimensioni: w 1,8 m, l 5,5 m, h 2,7 m Capacità massima di sollevamento: 11,5 ton Peso: 12.300 kg + 700 (jib) Motore: diesel Kubota 55,4 kW + motore elettrico trifase 13 Kw Altezza massima (con Jib): m 29 (cap. 550kg) Sbraccio massimo (con Jib): m 26,5 (cap. 365kg) Rotazione: 360°  
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06/04/2018
La nuova SPK60, due anime in unica gru
Un’anima elegante e sinfonica perfetta negli spazi stretti e le situazioni di massima precisione; l’altra sportiva e rock per garantire un grande feeling con l’operatore in cantiere ed in ogni condizione di tempo. Tutto questo grazie all’innovativo software di controllo Anche le gru hanno un’anima. Anzi, capita che ne possano avere due: una elegante e sinfonica e l’altra sportiva e rock. In casa Jekko la gru dalla doppia anima esiste e si chiama SPK60, unica nel suo genere sul mercato internazionale. La SPK60 nasce nel 2016 come gru telescopica cingolata con cabina da utilizzare prevalentemente in spazi ristretti dove i movimenti si calcolano al millimetro e tutto deve essere in totale controllo per manovre di precisione assoluta. Questa formula è stata un successo ed ha portato sul mercato un prodotto che mancava. Ma ora, dopo due anni di esperienza sul campo, i progettisti dell’azienda trevigiana, leader internazionale nel settore delle mini gru e delle macchine speciali per il sollevamento, hanno messo a punto un’ulteriore evoluzione di questo vincente progetto. La sfida? Dotare la SPK60 anche di un’identità più sportiva per garantire performance straordinarie e un grande feeling con l’utilizzatore anche nelle situazioni più aggressive di cantiere, a partire da clima e terreno. Nasce così la nuova SPK60, una sorta di versione 2.0 della precedente, che si presenta sul mercato con una doppia identità per ogni esigenza operativa: dalle manovre di precisione in spazi stretti e chiusi al pick&carry in cantiere in terreno sconnesso e sotto la pioggia. Tutto questo grazie alla nuova versione del software di gestione della macchina che dona alla SPK60 un’identità nuova, anzi due per l’appunto. “L’evoluzione della SPK60 è stato fortemente voluto per arricchire una gamma di macchine disegnate e prodotte per clienti che lavorano sulle nicchie di mercato dove Jekko ha creato il suo Core Business – spiega Alberto Franceschini, Export Manager di Jekko -. Si tratta di una gru dalla doppia anima che permetterà di aprirci a molteplici scenari di mercato e settori. Ad oggi abbiamo già consegnato questa gru ad Hong Kong, in Germania, in Svizzera, Belgio, Inghilterra e Stati Uniti con l’obbiettivo di rafforzare la nostra presenza nel settore della grande cantieristica”. Le caratteristiche distintive   L’anima “rock” della SPK60: un grande feeling con l’operatore L’anima più “sportiva e rock” ci racconta di un picker cingolato e di un escavatore con braccio, in grado di lavorare su ogni tipologia di cantiere, terreno e inclinazione (fino a 4 diversi gradi 0°, 0.7°, 1.5° e 3°). Si tratta a tutti gli effetti di una mini gru dotata di cingoli estensibili senza stabilizzatori, in grado di sollevare fino a 3 tonnellate in Pick&Carry e 6 tonnelate in statico e raggiungere un’altezza massima di 26,7 metri con jib. Tutto questo grazie al nuovo software innovativo in grado di consentire un grande feeling con l’operatore per ottenere la massima stabilità. Una stabilità necessaria, considerando che la gru poggia su un raggio massimo di 2,90 mt per 2,50 mt. Il software permette un controllo elettronico direttamente dal radiocomando in dotazione adattandosi ad ogni esigenza ambientale e dell’operatore. Questa nuova versione della SPK60 si adatta soprattutto a settori come quello cantieristico, l’installazione di strutture metalliche come soppalchi , manutenzioni industriali , perché la gru è dotata di un manipolatore idraulico per tubi e putrelle che permettono una maggior precisione per la manipolazione di materiali in quota. Inoltre è perfetta anche nei contesti di posa del vetro, soprattutto in ambiti cittadini dove sono richiesti ingombri minimi e prestazioni elevate (la SPK60 può lavorare fino al nono piano per la posa-vetro di facciate a moduli). La mini gru è facilissima da trasportare e con i suoi soli 5.8 metri di lunghezza, può essere scaricabile dal cassone di un camion.   L’anima “elegante” della SPK60, la precisione assoluta Ma la nuova SPK60, in caso di necessità è pronta a togliere il giubbotto di pelle e jeans per vestire giacca e cravatta. Basta chiedere al nuovo sistema di controllo. Ecco quindi comparire l’anima elegante e sinfonica che ci racconta di una gru telescopica cingolata con cabina dotata di jib idraulico – il più lungo della sua categoria – cingoli estensibili e motore elettrico per lavorare in scioltezza negli spazi interni e ristretti. Questa tipologia di macchina può avere svariate applicazioni. È infatti indicata per settore come il petrolchimico, le manutenzioni di centrali nucleari/elettriche, la manutenzione industriale e in qualsiasi struttura interna dove le aree siano particolarmente strette, dove non è possibile impiegare stabilizzatori e in tutti quegli interventi interni in cui sono necessarie estensioni importanti. Il jib idraulico di questa minigru, infatti, permette di elevarsi dal braccio principale per altri 8,20 metri ed arrivare cosi ad un’altezza totale di quasi 27 metri. Il radiocomando permette un utilizzo come una classica minigru ed avere tutti i dati di lavoro sul display. L’operatore infatti deve essere sempre vicino al carico da sollevare, aumentando perciò la precisione nel lavoro, diminuendo rischi di comunicazione tra installatore e conduttore, diminuendo perciò la presenza di operatori in cantiere. Anche SPK60 sposa la filosofia Jekko: Una Gru = Un operatore. Ogni operatore può installare e disinstallare da solo tutti i componenti e accessori della gru. Ma il più importante vantaggio è il sistema automatico di “cambio tabella” di sollevamento in base all’inclinazione del terreno. La gru in base all’inclinazione del suolo attiva automaticamente la tabella relativa al fine di garantire fluidità di lavoro, massima sicurezza e riduzione del tempo necessario per confermare manualmente il nuovo settaggio al limitatore come nelle più comuni gru  in commercio. La SPK 60 è l’unica macchina della sua categoria che può richiudere il Jib in due posizioni differenti: Sotto il braccio principale, per i clienti che usano spesso il jib – non è necessario installarlo ogni volta. Lateralmente nel lato destro del braccio della gru. In questo modo il jib è sempre a bordo macchina, pronto per l’utilizzo. Per clienti che usano più spesso il braccio principale della gru con il pick&carry o per la sua capacità massima I pesi della macchina sono contenuti: 12,2 tonnellate a cui si aggiungono i 1500 kg della zavorra amovibile.   Leggi la case history   Motore: sia diesel che elettrico La SPK 60 dispone di una motore Diesel Yanmar da 53,7 kW / 73 Hp e alterna all’occorrenza un motore elettrico trifase (o monofase) da 11 kW. L’operatore, a seconda delle situazioni e delle esigenze, può facilmente switchare da una soluzione all’altra con una notevole flessibilità d’impiego, per uso sia interno che esterno.   Vantaggi competitivi Una gru così permette una molteplicità di utilizzi in situazioni e contesti completamente diversi, sfruttando le due anime. Una gru che può essere ad esempio utilizzata in spazi interni sfruttando i jib e l’utilizzo del radiocomando, oppure, variando le impostazioni del software, diventa una gru anche da cantiere, con operatore in cabina, mantenendo i cingoli estensibili e aumentando così le capacità di sollevamento rispetto alle macchine della stessa gamma. La cabina è dotata di un’ottima ergonomia, dispone di  videocamera per una perfetta visione dell’area di manovra posteriore, radio, climatizzatore e sedile ergonomico e ampia visibilità. Non solo comodità ma soprattutto semplicità di utilizzo per l’operatore, perché l’output grafico permette all’operatore di riconoscere in immediato gli accessori installati sulla macchina, andando cosi a settare in automatico il limitatore di momento della macchina. Il software dispone di un sistema di autodiagnosi (DTC) che permette di rilevare in tempi immediati eventuali problemi e garantire al cliente un rapidissimo feedback da parte del post vendita di Jekko.   Ecco gli optional disponibili: Jib meccanico da 7,3 metri con una capacità massima di 1500 kg Jib idraulico con 3 sfili idraulici e una lunghezza di 8,27 metri e una portata massima da 1500 kg. Possibilità di lavorare con un angolo negativo di 10 gradi, sia con verricello che con gancio. Jib meccanico corto da 3500 kg sul braccio principale per lavorare sia con gancio che con verricello. Manipolatore idraulico radiocomandato per la movimentazione di putrelle o tubi Attivazione idraulica Cingoli in gomma (geogrip) o acciaio Motore elettrico trifase o monofase Puleggia Barra stabilizzatrice anteriore (dozer blade) Vano porta oggetti Indicatore d’angolo Radiocomando Colore personalizzato Scheda tecnica semplificata
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22/08/2017
La nuova JF545, l’evoluzione della specie
L’ultima nata in casa Jekko, che rivoluziona gli schemi tradizionali del sollevamento portando su cingoli quello che da sempre ha una naturale applicazione su camion: la gru articolata L’incontro di due differenti concetti nel campo del sollevamento per creare nuovi scenari e nuove opportunità d’applicazione. Parte da questa prospettiva il concept della nuova JF545 di Jekko, che si è recentemente presentata sul mercato con il chiaro obiettivo di avvicinare e rivoluzionare l’ambiente delle minigru e delle gru articolate. Sì, perché la nuova JF – sviluppata dell’azienda trevigiana leader internazionale nel settore delle minigru in partnership con Fassi – rompe gli schemi tradizionali del sollevamento portando su cingoli quello che da sempre ha una naturale applicazione su camion: la gru articolata. E come sempre, cambiando la prospettiva, si scopre un mondo completamente nuovo, come nuove sono le opportunità d’impiego, le potenzialità, le infinite applicazioni di uno strumento che unisce i punti di forza di contesti diversi. “La cultura della minigru  – spiega Diego Tomasella, amministratore delegato di Jekko – compie un importante passo di avvicinamento verso quella della gru articolata per presentare un prodotto innovativo, semplice nell’uso, alla portata di un mercato più ampio e continuamente alla ricerca di nuove soluzioni, in particolare sul fronte della manutenzione e del service, in contesti logistici e ambientali sempre più complessi”.   Le caratteristiche distintive Varietà e vastità d’utilizzo E’ evidente che proprio l’impiego della gru articolata rappresenti una caratteristica fondamentale di questo mezzo che presenta quindi una doppia articolazione del braccio base a cui si può aggiungere l’impiego di un jib che porta a tre gli snodi complessivi permettendo una varietà e una vastità d’utilizzo rispetto alla tradizionale minigru con il tipico braccio telescopico con sfili a catena. La JF545 è una gru che può lavorare in orizzontale, verticale, sorpassare, aggirare, impiegare il gancio diretto oppure il verricello. E’ anche possibile utilizzare una piattaforma idraulica da 3 persone in caso di uso su doppia articolazione ed un cestello da 2 persone in caso di sfruttamento del jib, per quote fino a 31 metri.     Super accessibilità in spazi ristretti Inoltre, il concetto di fondo è portare a livello terra quello che solitamente è impiegato su camion. Questo significa avere un potenziale di accessibilità e riduzione degli ingombri con importante impatto favorevole sulle logistiche. Diventa quindi possibile trasportare e impiegare una gru articolata in tutte quelle aree non accessibili da un camion: aree industriali, spazi ristretti, centri storici angusti, parchi cintati e in generale ovunque l’accesso sia favorevole agli ingombri decisamente ridotti della gru articolata in azione su cingoli.   Infinite possibilità di sollevamento Da evidenziare anche il fatto che la JF utilizza un limitatore di momento rispetto al limitatore elettronico normalmente impiegato su una minigru. Questo semplifica notevolmente l’utilizzo poiché il feed back della macchina avviene sul riferimento della pressione (max. 345 bar) e non su input/output software. Pertanto, quando la macchina è stabilizzata al 100% può lavorare a 360 gradi sfruttando la massima pressione. In alternativa, tenuto conto della posizione degli stabilizzatori e della conseguente linea di ribaltamento, viene automaticamente calcolato uno dei quattro “stability level”, dove 1 è il livello minimo di stabilità e 4 il massimo, in riferimento appunto a quattro differenti classi di pressione. Questo significa che l’operatore – con un semplicissimo output grafico basato sui quattro livelli – può disporre di infinite possibilità di sollevamento in base all’area di stabilizzazione e, ovviamente, tenuto conto dei vincoli normativi di sicurezza.   La zavorra: c’è e non c’è Questa macchina ha la possibilità di impiegare una zavorra di 35 q.li con un innovativo sistema automatico di sganciamento grazie ad un pianale basculante che idraulicamente intercetta la zavorra, il tutto gestito da radiocomando. L’operatore a questo punto deve semplicemente rimuovere dei perni di bloccaggio e sganciare direttamente la zavorra. Questo diventa estremamente utile in situazioni di spazi ristretti e logistiche limitate quando l’impiego della zavorra non è necessario. Ma non è tutto, perché una volta rimossa la zavorra il pianale basculante può essere impiegato per caricare e trasportare fino a 35 q.li di materiale opportunamente fissato ed agganciato.   Una macchina, un uomo E’ uno dei principi fondamentali della filosofia Jekko applicato anche a questa gru che può essere interamente gestita da un solo operatore in grado di eseguire, in perfetta sicurezza, tutte le operazioni collegate all’impiego anche grazie al prezioso radiocomando che è, di fatto, un prolungamento della macchina sempre a portata di mano. Pertanto l’operatore in totale autonomia può accendere/spegnere, movimentare gru e zavorra, stabilizzare, integrare il jib: fare tutto quando serve per il massimo impiego del mezzo. Il radiocomando è di nuova generazione, con un interfaccia grafica userfriendly che consente la gestione delle innumerevoli opzioni in modo facile e intuitivo, anche grazie alla maneggevole rotella di selezione menu in stile automotive.     Motore: sia diesel che elettrico La JF545 dispone sia di un motore Diesel Kubota da 55 kw, sia di un motore elettrico trifase da 13 kw. L’operatore, a seconda delle situazioni e delle esigenze, può facilmente switchare da una soluzione all’altra con una notevole flessibilità d’impiego, per uso sia interno che esterno.     Le principali applicazioni e vantaggio competitivo Una gru così versatile trova impiego nei contesti più disparati: situazioni particolari di sollevamento, posa in aree ristrette di cantiere (travi, soppalchi, vetro, impianti di climatizzazione, ecc.)  o industriali (macchinari di varie dimensioni), manutenzioni, service. Può essere una macchina perfetta per le ditte specializzate nel sollevamento a integrazione della gamma già esistente di gru articolate su camion e city crane, ma anche per le società specializzate nel noleggio a caldo e a freddo. Può essere ideale per chi è specializzato in nicchie operative, con esigenze elevate ed estremamente particolari, ma più in generale per tutti coloro che vogliono sfruttare i vantaggi tipici di una gru articolata in ambienti inaccessibili per i camion. In generale il mercato richiede sempre la macchina più piccola a parità di sollevamento per ovvi motivi in termini di economia di costo, potenzialità, logistiche, manutenzione e semplicità d’uso. La nuova JF545 è nata proprio per questo.
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05/09/2016
Fassi S.p.A. entra a far parte della nuova società Jekko s.r.l.
Nel gennaio 2016 Ormet S.p.A., da oltre 40 anni attiva nel settore della movimentazione e sollevamento, da vita a Jekko s.r.l. attraverso uno spin-off dell’omonimo marchio, attivo da oltre 15 anni nelle minigru, minipicker e vacuum-lift. Adesso Fassi S.p.A., leader italiano per produzione e vendita di gru idrauliche per autocarro, entra a far parte della società al fine di fornire ulteriore spinta allo sviluppo ed all’espansione su tutti i mercati mondiali. Jekko s.r.l. è il leader italiano dei produttori di mini gru cingolate ed è la terza potenza mondiale. L’azienda, con sede in provincia di Treviso, ai piedi delle prealpi venete, è situata su un’area industriale di oltre 5.000 mq, di cui 3.000 mq coperti e vi operano circa 35 dipendenti e si appresta a breve a raddoppiare la propria struttura produttiva. L’intera gamma è esportata e distribuita in tutti 5 i continenti grazie agli oltre 30 distributori ufficiali presenti nel mondo. Jekko negli ultimi 3 anni sta crescendo a ritmi vertiginosi, oltre il 30% all’anno, frutto di un lavoro di squadra che supporta un prodotto di alta qualità” afferma Diego Tomasella, Presidente di Jekko “Stiamo raccogliendo i frutti di quanto seminato in anni di investimenti in ricerca e sviluppo. A fine 2016 inaugureremo un nuovo stabilimento di 11.000 mq, di cui 4.000 coperti, dedicato esclusivamente all’assemblaggio e al collaudo delle nostre mini gru. La linea di prodotto JEKKO ha origine alla fine degli anni ‘90 dall’attività di progettazione di macchine speciali su commessa e dalla produzione delle prime mini gru. Nel 2006 nasce il marchio Jekko Minicrane e viene inaugurato uno stabilimento produttivo dedicato. Oggi JEKKO può contare su un’organizzazione giovane, un ufficio tecnico professionale, un servizio di training e post vendita affidabile e un reparto vendita/marketing per tutti i mercati esteri. Giovanni Fassi, amministratore delegato dell’omonimo gruppo industriale osserva: Le potenzialità di mercato di queste attrezzature sono indubbiamente interessanti”, e sottolinea “l’intero staff di questa società è molto determinato a cogliere tutte le opportunità che si presenteranno. Nella foto i soci ed i membri del Consiglio di Amministrazione di Jekko s.r.l.: Mauro Tonon, Rossano Ceresoli, Pierluigi Tonon, Diego Tomasella, Giovanni Fassi.
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